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appunti don Giovanni: La politica nel primo novecento a Barbarolo - parte 7°
"La Politica nel primo novecento a Barbarolo "
Non esisteva un partito Cattolico dichiarato.
Il partito che operava per guadagnare il voto dei Cattolici era il "Partito Liberale", in cui era risaputo che vi erano molti "Massoni", ma vi erano anche cristiani praticanti, come ad esempio il "Conte Filippo Cavazza" che tenne un comizio in piazza a Barbarolo, come candidato alla Camera dei Deputati.
Ero un bambino; non posso ricordare molto; so che rilevò la miseria delle strutture a Barbarolo, scarsità di fonti di guadagno e promise un grande interessamento fra gli applausi di una grande folla venuta anche dai paesi vicini.
La domenica seguente, a Monghidoro, parlò il Candidato dell'estrema sinistra: "Grossi", che entrò in polemica con il Conte Cavazza, cercando di smantellare ciò che questi aveva detto a Barbarolo e presenti vi erano anche molti Barbarolesi, fra cui mio padre; al suo ritorno con amici rideva, come rare volte accadeva, e a noi un pò incuriositi, ci disse il riassunto e poi riprendeva a ridere: soggiunse:
" Immaginate come ha terminato di parlare ? Ha detto : Noi non facciamo i Liberali, che promettono tante cose e poi non mantengono nulla.
Noi invece non promettiamo nulla e manteniamo tutto ! "
Quando sorse il Partito Popolare Italiano, le lotte si accesero.
Accaddero degli scontri anche cruenti !.
Arrivarono gruppi nutriti di uomini specialmente provenienti da Livergnano e Pianoro, con il loro distintivo: un garofano o una rosa rossi.
Apparentemente avevano l'intenzione di spaventare; ma non ci riuscirono nel loro intento.
Le ragazze si infilavano un garofano bianco e ne attaccavano all'occhiello dei giovani e come sapevano anche prendere in giro questi "forestieri" esaltati, che poi facevano rovinosamente "dietro front !" dopo avere un (pò) schiamazzato specialmente al Trebbo.
Certo che Monsignor Agostoni era sempre all'avanguardia.
Continuava i suoi viaggi a Bologna; più di una volta mi prendeva con se nel suo biroccino.
Una volta mi presi una vera paura: a Livergnano c'era molta gente; forse si preparava un comizio, oppure era terminato un comizio.
Al vedere un prete, cominciarono subito a rumoreggiare e si udirono parole e suoni alquanto offensivi.
Mi aspettavo che desse una frustata alla cavalla per evitare il peggio e invece si fermò in mezzo a quella folla, discese, diede uno sguardo in giro e disse forte, ma calmo: "Son qui, se qualcuno vuole parlare con me si faccia avanti ".
Forse avvenne qualche cosa di simile a ciò che accadde in quella piazza dove Gesù disse: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" !.
ABATE MONS. ADOLFO AGOSTONI
ABATE DON UGO TRERE'
ABATE DON ADOLFO LODI
ABATE MONS. ENRICO SAZZINI
ABATE CA. DON GIORGIO PAGANELLI
ABATE DON CARLO GALLERANI
ABATE DON GABRIELE STEFANI
ECON. PAST. DON PRIMO GIRONI
ECON. PAST. DON ENRICO PERI
AMM.PAST.DON ENRICO PETRUCCI
SAN LEONARDO
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